Il tartufo è una specie di fungo che cresce spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, in particolare querce e lecci. Esistono diverse varietà di questi funghi che variano di pregevolezza e quindi di costo, odore, colore e consistenza. Il più pregiato in assoluto è il Tuber Magnatum chiamato volgarmente Tartufo bianco. Altri tipi di qualità sono il nero naturalmente pregiato o liscio, lo Scorzone, il marzuolo e l'invernale.
Per la raccolta una volta venivano utilizzati i maiali, un metodo che dal secondo dopoguerra ad oggi è quasi scomparso se non in rare eccezioni. In effetti oggi viene preferito il cane, che debitamente addestrato è più addestrabile di un maialino che essendo di indole selvatica è meno controllabile.
In Abruzzo si contano almeno 28 varietà di tartufi: la produzione maggiore è quella dello Scrozone, vengono poi il Tartufo Nero, il 'diamante nero' della cucina abruzzese, con il 30% mentre il 15% è riservato al Tartufo Bianco.
La raccolta dei tartufi è possibile in tutto il territorio. Nell'aquilano il Tartufo Nero si trova nella zona a sud della Valle Roveto, sugli altopiani della Marsica e nella zona del Fucino, nella Conca dell’Aquila e alle pendici del Gran Sasso, come a Scoppito ma anche a Casoli, a Guardiagrele, a Fara San Martino e a Lama dei Peligni è possibile raccoglierne molti. Le zone della Val di Sangro e del Medio Aventino, toccando i comuni di Rosello, Borrello, Pizzoferrato, Quadri, Torrebruna, Ateleta, Carunchio sono famose d'altro canto per il Tartufo Bianco.
La cucina abruzzese fa spesso uso del Tartufo sia nelle ricette della tradizione che nelle rivisitazioni moderne.
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